Le storie di Penelope. Scusi, questa è arte? Tutto quello che avreste voluto sapere sull’arte contemporanea e non avete mai osato chiedere.

Alzi la mano chi non si è mai sentito come Alberto Sordi alla Biennale di Venezia del 1978:

vi sveliamo un segreto, ogni tanto succede anche agli “addetti ai lavori”. Qualche perplessità, un dubbio su cosa significhi la parola “arte”, su dove sia andato a finire il “bello” (ma c’è mai stato, poi, un bello universale?). Un corso di approfondimento, giocando ad abbattere i tabù, a liberarci dagli stereotipi per entrare nella mente degli artisti. E – perché no? – per divertirci un po’ insieme!

[Immagine da Wikipedia: Lucio Fonana – Concetto spaziale. Le attese. 1965]

Il programma in pillole

 1. 14 Ottobre Parigi, oh Parigi! (ma un po’ Vienna e Monaco, passando per Berlino) Le colonie artistiche di inizio secolo

Al mutare del concetto artistico di primo Novecento segue la comparsa di movimenti arditi e di rottura. Dalle forme esasperate dell’Espressionismo tedesco, passando per i volumi scomposti e ricomposti del Cubismo, fino ad arrivare all’estrema rapidità del Futurismo che con Marinetti finirà per permeare tutti gli strati della cultura d’Europa.

2 –28 ottobre Le avanguardie tra le due guerre: Dada, Bauhaus, Surrealismo.

Le avanguardie anteguerra influenzeranno particolarmente tutto ciò che verrà dopo. Se la guerra ha gettato nello sconforto anche gli artisti, a che pro fare arte? Nasce il Dada, movimento nel quale l’arte si pone contro l’arte. Tra sperimentazione e tecnologia la Bauhaus mescola arte e design creando un linguaggio e un metodo di insegnamento ancora oggi validissimi…

3  – 11 novembre. Il segno dell’Inconscio. Metafisica, Realismo magico, metafisica

Un viaggio nell’inconscio, lunico luogo “vero” che gli artisti ritengono di poter raccontare. La metafisica, il realismo Magico e il Surrealismo sono i promotori la rivoluzione dirompente dell’arte: libero pensiero svincolato da canoni, associazioni di idee, il gioco dell’inconscio entra a pieno titolo nell’arte e diventa l’unica realtà possibile

4 -25 Novembre L’Italia: Novecento, Realismo magico, la Scuola Romana.  

In seguito alle avanguardie sviluppatesi prima e dopo la Prima Guerra Mondiale, in Italia si sente il bisogno di un ritorno all’ordine. Nascono movimenti come quello di Novecento, mosso dal bisogno di pulizia formale ed armonia compositiva. Ma se da un lato c’è bisogno di una ripresa dell’antico, dall’altro si tende a condire tale classicismo con elementi del surreale: nasce il Realismo Magico, nel quale la realtà concreta si confonde dietro elementi immaginari e misteriosi.

5 – 9 Dicembre.  Oltre l’Oceano: l’Armory Show, Man Ray, l’Estridentismo, i primi esperimenti di Fontana

Se l’Europa è stata la culla dell’arte nel corso dei secoli, durante il XX gli USA e il continente americano si avviano a diventare il nuovo centro propulsore. Tra la scoperta di sé stessi e le condizioni storico- politiche come nasce un’arte che si possa dire “americana” nel luogo che sarà il padre di molte correnti del Secondo Dopoguerra.

6 – 13 gennaio 2021.  Guerra e oltre: espressionismo astratto e informale. Parte prima

Nel primissimo dopoguerra, il perno attorno cui ruota il panorama artistico mondiale non è più Parigi bensì New York. Già il New Deal aveva avviato dopo il 1929 un forte investimento su arte e cultura, che lasciava spazio anche alla sperimentazione. Dopo la Seconda Guerra mondiale negli USA esplode la volontà di abbandonare gli standard di bellezza artistica del Vecchio Continente, finendo per accomunare, grazie ad opere creative e vibranti, anche artisti molto distanti tra loro.

7 – 27 gennaio.  Guerra e oltre: espressionismo astratto – parte seconda

L’Italia del Dopoguerra. Il Fronte Nuovo delle Art è il secondo post-cubismo, un post-cubismo tutto nuovo, nato con la volontà di mescolare il realismo di Cezanne, contaminazioni fauves e post-cubismo in un filone artistico scevro di fronzoli e dove l’uomo e la realtà possano essere finalmente posti al centro. Un movimento che unisce anche artisti molto diversi fra loro, da Guttuso ad Emilio Vedova, tutti accumunati dalla medesima volontà di non perdersi in labirintici e desueti astrattismi.

8 – 24 febbraio. Pop Art- l’asse USA/UK

 Con quali modalità si insinua il pensiero unico nelle menti del popolo? La Pop Art (Popular Art, arte per il popolo) sovverte l’arte utilizzando gli strumenti e le forme della pubblicità: le esplosioni di colore ci mettono davanti agli occhi il consumismo e la caducità di un’esistenza fin troppo patinata. Dall’Inghilterra agli USA, ancora oggi la Pop Art non ha esaurito la sua portata comunicativa.

9 – 24 Marzo Arte Concettuale e spazialismo

Le certezze crollano con il susseguirsi di guerre e conflitti. Come nella vita così nell’arte, proseguimento concettuale dell’espressionismo astratto americano, l’arte Informale scappa dal figurativo, dalle forme e dal rigore per trasformarsi in ribellione, rifiuto per la forma e per la materia tradizionale dell’arte e spinta propulsiva verso una rinnovata spontaneità. Intanto artisti del calibro di Piero Manzoni ed Enrico Castellani si allontanano dall’universo dei collettivi nell’arte per giungere ad un individualismo artistico e concettuale. La ricerca qui fa da padrona e si sviluppa in molteplici forme ed idee, approdando ora allo spazialismo, ora al superamento della permanenza dell’opera d’arte. Il padre dello Spazialismo è senza dubbio Lucio Fontana : l’arte rompe la tela, fuoriesce dagli spazi prestabiliti grazie a tagli, buchi, bruciature e chiodi tesi verso l’infinito. 

10 – 7 aprile. La rinascita identitaria dell’Italia: l’Informale e l’Arte povera

Al lavoro di Fontana seguiranno le forme inorganiche, filiformi e materiche di Alberto Burri che si discostano dal figurativismo per approdare a nuove concezioni spaziali e compositive. Una polemica diretta ed aperta all’arte tradizionale segna anche l’Arte Povera, con il suo abbandono per i supporti ed i temi abituali in favore dei materiali più disparati. La relazione con lo spazio si fa sempre più profonda, arrivando ad installazioni monumentali od azzardate e spaccando gli artisti, tra chi predilige una scelta accurata dei materiali e chi invece prefigura un’arte maggiormente concettuale.

11 – 21 aprile.  Nuovi dinamismi. Happening, Fluxus e l’arte cinetica

L’arte è l’evento e non più il prodotto artistico. Un evento dove diversi strumenti e realtà finiscono per compenetrarsi tra loro, dalle luci alla musica, e che fanno del pubblico parte integrante dello svolgimento e non più mero spettatore passivo. Ricerca poetica e politica antesignana di un’arte relazionale, dove arte e vita entrano in contatto coinvolgendo tanto le sfere del pubblico quanto quelle del privato. Sperimentando nuovi mezzi e nuove partecipazioni, in che modo l’occhio percepisce arabeschi ed illusioni ottiche? Il movimento reale e fittizio si sviluppa dentro e fuori la tela, ingannando lo sguardo e il cervello grazie ad immagini in continua trasformazione. Detta anche arte programmata, l’Arte Cinetica prefigura un risultato prestabilito a monte che riesce ad andare oltre una mera formalità ed approdare ad un coinvolgimento psicologico attivo. Si torna all’arte collettiva, in aperto rifiuto alle firme individuali.

12 – 5 maggio. Less is more. Minimalismo

Il minimalismo sovverte i canoni artistici andando a togliere il più possibile, realizzando un’arte scevra di superfluo e che punta ad una freddezza emozionale portata da una riduzione all’essenziale. Un minimalismo che tocca tutti gli ambiti artistici, dall’architettura fino alla musica, arrivando persino a sottrare il prodotto artistico dalla realizzazione da parte dell’artista ed affidandolo alla macchina.

13 – 19 maggio   Videoarte, arte relazionale, land art

Si abbandonano matite e pennelli per approdare a nuovi strumenti. Dalla fine degli anni Sessanta con le prime sperimentazioni di Nam June Paik, arte e tecnologia si trasformano in un binomio vincente di cui Bill Viola è l’attuale capofila. Un punto fondamentale lo segnano anche Christo e Jeanne Claude, con la loro rilettura del paesaggio. Con il passare dei decenni l’articolazione artistica si affina, approdando al colore, alla videopoesia e alle installazioni interattive. A volte i video sono frutto di happening che hanno coinvolto il pubblico rendendolo esso stesso parte di un processo, a volte destabilizzante, di Arte relazionale come quella di Maria Lai o Marina Abramovich.

14 – 9 giugno  Oggi: la Babele dei linguaggi artistici. 

Visita al MAXXI

FORMULA CORSO – INFO PRATICHE

 Le lezioni si terranno in galleria ma saranno in diretta online e, dulcis in fundo, se l’orario non vi è congeniale, saranno visibili su piattaforma H24.

 – 14 lezioni (dal vivo, in diretta web o su piattaforma) 225 Euro compresa tessera associativa e assicurazione RC. La quota per coloro che hanno già rinnovato la tessera associativa è di 200 Euro. Le visite guidate a tema (che ci saranno) non sono comprese e potete scegliere quelle che preferite, mentre noi avremo il tempo di organizzarle man mano che la situazione evolve.

SI RILASCIA ATTESTATO DI FREQUENZA FINALE A CHI HA SEGUITO ALMENO IL 70% DELLE LEZIONI

  • Lezione singola (dal vivo, in diretta web o su piattaforma) 16 Euro + tessera associativa di 25 Euro 
  • nb per partecipare alle lezioni singole è necessario prenotare entro il linedì precedente: artsharing.roma@gmail.com oppure via Whatsapp 338-9409180
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