Domenica 9 ottobre ore 10.40 villa Torlonia e Serra Moresca

da | Giu 14, 2022 | 0 commenti

 

VISITA GUIDATA NEL PARCO E ALLA SERRA

Una passeggiata ancora sul fresco per entrare nella spettacolare serra in vetrate colorare progettata intorno al 1839 dall’architetto veneto Giuseppe Jappelli per Alessandro Torlonia. Il nome è dovuto al fatto che le decorazioni si ispirano all’arte “moresca” dell’Alhambra: molti pensano che le vetrate della Casina delle Civette siano contemporanee a quelle della serra, ma non è così. In realtà fu proprio la presenza della serra a dare l’avvio, all’inizio del Novecento, alla trasforma liberty della casina che era pensata originariamente come uno chalet svizzero.

Le decorazioni della Serra vennero eseguite dal pittore Giacomo Caneva riprendendo modelli decorativi contenuti nel libro di James Canavah Murphy, The Arabian Antiquities of Spain, London 1816 come indicato al pittore dallo stesso Jappelli.

Tutto esaltava la gloria della famiglia Torlonia, di nuova nobiltà, in particolare le scritte ripetute sia sull’edificio principale della serra e i suoi annessi, che prendono un singolare aspetto decorativo per la scelta dei caratteri cufici come se ci trovassimo in un edificio arabo.

La serra era non solo un luogo per le piante esotiche, ma anche per le feste: dalla torre dove un montacarichi portava il cibo agli ospiti a cena dal principe agli apparati decorativi interni alla serra stessa, che prevedeva tendaggi e luminarie per trasformarla nelle sere d’estate in un vero caleidoscopio. 

L’intera villa subì una fase di abbandono e degrado tristissima: nel 1797 il banchiere Giovanni Raimondo Torlonia aveva comprato una tenuta agricola dai Colonna che, a loro volta, l’avevano acquistata dai Pamphilj. Era un momento particolare per Roma: con i francesi a Roma, questo discendente di una famiglia dell’Alvernia si era arricchito con diverse speculazioni, tanto che un ex mercante di panni poté in fretta acquistare titolo di nobiltà. Una volta caduta la presenza francese a Roma, ai Torlonia restò il patrimonio, che anzi si ingrandì, prestando denaro ai nobili decaduti quando non acquistandone i patrimoni immobiliari se diventavano insolventi.

Ciò spiega il rapporto ambiguo che da sempre i Torlonia hanno avuto con il resto della nobiltà romana, non potendo in realtà vantare né antichità di natali né una vera romanità. Ciononostante, tutti hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco di fronte al potere di questa famiglia in ascesa, fin a consentire matrimoni tra le figlie della grande aristocrazia romana e i discendenti Torlonia. E’ il caso, appunto, di Alessandro Raffaele Torlonia, che aveva sposato Teresa Colonna e ai quali sono dedicate le scritte della serra.

I Torlonia accolsero spregiudicatamente tutte le novità politiche che attraversarono Roma, da banchieri del papa a sostenitori del Regno d’Italia fino a convinti sostenitori del fascismo: già a inizio Novecento Giovanni Torlonia Junior – personaggio piuttosto lunare – si era ritirato a vivere nello chalet che sarebbe diventato la Casina delle Civette, nel 1925 cedette l’uso del corpo principale della villa a Mussolini e a Rachele come loro residenza privata. Proprio nella villa Rachele organizzò gli orti di guerra dopo l’inizio delle ostilità belliche. 

Una volta morto Giovanni e caduto il fascismo la villa fu per lungo tempo abbandonata mentre si svolgevano dispute ereditarie: fu solo nel 1977 che, per intervento di comitati cittadini, il Comune di Roma la acquisì al suo patrimonio. Putroppo all’apertura dell’anno seguente non corrispose nessuna azione di tutela, tanto che molte vetrate furono saccheggiate per collezionisti senza scrupoli, se non semplicemente vandalizzate.

Un primo restauro iniziò solo nel 1993 e da allora è diventata uno dei fiori all’occhiello di Roma come museo diffuso che racconta un pezzo di storia recente della nostra città.

La serra ha riaperto dopo un lungo e attento restauro solo da pochissimi mesi: oggi la sala principale è allestita con grandi vasche in ferro che contengono diverse varietà di palme, e di altre essenze adatte ai climi caldi, come già previsto da Jappelli.

Con l’occasione, arrivando alla Serra, anche una passeggiata nella villa per raccontarne la storia e i personaggi.

 INFO PRATICHE

Max 25 posti su prenotazione obbligatoria ad artsharing.roma@gmail.com oppure whatsapp 338-9409180 

Biglietto d’ingresso gratuito con la MIC card attiva, altrimenti 4 euro a persona.

Appuntamento ore 10.40, accesso alla serra ore 12.00. 

Visita guidata: 10 euro soci, 12 euro ospiti occasionali incluse radioguide a noleggio.

Accompagna Penelope Filacchione

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