Iseo Campense? Sì, il grande santuario di Iside che fu costruito nella zona tra l’attuale Pantheon e via del Corso nel 43.C.
La data non vi suona curiosa?
Solo l’anno prima Giulio Cesare era stato assassinato durante la celebre congiura e Cleopatra costretta a fuggire con il figlioletto Cesarione, ma l’Egitto e i suoi culti avevano fatto breccia nel cuore dei romani.
A niente valevano i divieti imposti per legge ancora un decennio prima (nel 53 a.C.) quando si cercava attraverso i divieti religiosi di limitare la penetrazione culturale straniera.
I culti orientali avevano un fascino che mancava alla religione tradizionale romana: promettevano un aldilà soddisfacente, una vita “eterna”, proponevano riti esotici molto più affascinanti dei semplici e ormai plurisecolari riti romani con le “solite” pecore ammazzate.
Iside (la Luna), Helios (il sole), Zoroastro, Mitra e poi l’ebraismo e il cristianesimo: riti che spesso permettevano l’accesso anche a donne e schiavi, riti che parlavano la lingua dei tanti immigrati che popolavano la grande metropoli del mondo.
Una passeggiata sui luoghi dove sorgevano alcuni di quei grandi santuari ed hanno lasciato la loro traccia perfino nella città moderna: i vicoli intorno al Pantheon conservano la traccia dell’Iseo Campense, i suoi obelischi sono sparsi per il centro della città, le statue come la “Madama Lucrezia” o “il piedone” che appartenevano appunto al santuario di Iside, fino a piazza San Silvestro, dove finiva l’enorme santuario del Sole Invictus voluto dall’imperatore Aureliano nel 275 d.C.
INFO PRATICHE
Giovedì 2 luglio ore 21: Notti d’estate con ArtSharing.
L’Oriente a Roma. Sulle tracce dell’Iseo Campense e del Tempio del Sole Invicto.
Appuntamento a piazza della Minerva, davanti la chiesa di Santa Maria Sopra Minerva.
Massimo 15 persone consentite
Quota visita guidata 8 euro soci, 10 euro ospiti.
Noleggio radioguide Euro 2
prenotazione obbligatoria entro le 20.00 di mercoledì 1 luglio ad artsharing.roma@gmail.com