Da Borgo a Ponte Sant’Angelo: visita guidata per VivaVittoria Roma

da | Set 17, 2021 | 0 commenti

UNA VISITA GUIDATA IN SOSTEGNO DELLE DONNE IN DIFFICOLTA’

Fino al 1936 esisteva al posto di Via della Conciliazione un quartiere chiamato “Spina di Borgo”: era un agglomerato di edifici nato nel corso dei secoli nei resti di un lungo porticato che portava a San Pietro fin dall’alba dei medioevo. 

Lungo queste strade nei secoli si erano accalcati i pellegrini che arrivavano alla Tomba di Pietro, dormendo addirittura su pagliericci sotto le stelle. Venivano da tutto il mondo cristiano, parlavano lingue diverse e avevano le loro ‘schole’: edifici di accoglienza che si trovavano lungo le vie laterali, che – chissà perché – presero il nome tedesco di Burg, centro fortificato. Borghi, in italiano, circondati dalle mura della Civitas Leonina che separava questa parte di Roma dal resto della città.

C’erano i Frisoni, provenienti dai Paesi Bassi, c’erano i Sassoni la cui presenza ancora oggi dà il nome a Santo Spirito in Sassia e all’antico Spedale e così via. Carlo Magno ebbe il suo palazzo accanto alla facciata della basilica medievale. Poi, nel rinascimento, si aggiunsero Borgo Sant’Angelo – con papa Sisto IV per il Giubileo del 1475 – Borgo Nuovo (o Alessandrino) per papa Alessandro VI Borgia, Borgo Pio per Papa San Pio V nel 1560. 

La strada centrale ospitava palazzi importanti, come quelli rinascimentali Della Rovere e attuale Torlonia ancora esistenti, oppure come la casa dove viveva Raffaello, pagata pare la cifra da capogiro di 3000 ducati e frequentata da pittori, garzoni, intellettuali e bellissime cortigiane.

Su tutto dominava imponente la mole di Castel Sant’Angelo, che proteggeva rione e basilica.

Chi nel Seicento arrivava a San Pietro, nella piazza del colonnato del Bernini, aveva una sorpresa spettacolare perché si trovava nel vasto spazio aperto all’improvviso, provenendo dai vicoli stretti della Spina. Un gioco barocco sacrificato al Concordato del 1929: era necessario aprire una strada moderna che simboleggiasse la pace raggiunta tra l’Italia e il Vaticano e fu chiamata per questo della Conciliazione.

 Le strade  laterali però conservano ancora tantissime tracce e memorie, dal medioevo in poi: è tutta una scoperta di quella vecchia Roma che ancora non ti aspetti.

Questo il nostro giro, per giungere poi a un Ponte Sant’Angelo vestito a festa: una miriade di coperte colorate lo rivestirà in occasione di Viva Vittoria Roma. ArtSharing ha infatti aderito a VivaVittoria Roma da quando è arrivata: diverse socie hanno contribuito a realizzare i quadrati di lana delle coperte nel nostro spazio, sono andate a cucire, hanno partecipato attivamente. E ora ci siamo!

Viva Vittoria è nata a Brescia nel 2015: ha come finalità la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Il suo messaggio fondamentale è che la violenza si può fermare cominciando da noi stessi, dalla consapevolezza che noi siamo artefici della nostra vita. La domanda che viene rivolta a chi si avvicina al progetto è proprio questa: “CHI DECIDE DELLA MIA VITA?”.

Il nome deriva proprio dalla piazza di Brescia dove le coperte furono installate per la prima volta: Roma è stata la tredicesima città a aderire – anche se la pandemia ha bloccato la manifestazione – ed ora VivaVittoria ha già raggiunto 21 città e luoghi in tutta Italia, come le bellissime Tre cime di Lavaredo dove è approdata il 4 settembre scorso.

Oltre duemila coperte colorate, realizzate da centinaia di donne in ogni parte d’Italia, trasformeranno questo luogo simbolo di Roma, che unisce storicamente due parti della città,  e saranno l’occasione per sostenere due associazioni romane che si occupano di aiuto verso le donne in difficoltà: l’Associazione Differenza Donna e la Casa della Misericordia a Sant’Eustachio.

Differenza Donna è un’associazione che da 30 anni aiuta le donne vittime di violenza. Sarà finanziato un progetto che aiuta le donne disabili vittime di violenza che, non essendo riconosciute dai giudici come attendibili, non possono accedere ai programmi di sostegno offerti dallo stato. La Casa della misericordia a Sant’Eustachio è un centro diurno animato da don Pietro Sigurani, dove vengono accolti i senza fissa dimora. Qui si vuole realizzare uno spazio in cui le donne possano trovare il parrucchiere, il ginecologo, una lavanderia per i propri vestiti, la possibilità di fare una pedicure. Un luogo sicuro e senza pregiudizi in cui una donna che vive in strada possa ritrovare la propria dignità femminile.

Per saperne di più su VivaVittoria clicca QUI

 

INFO PRATICHE

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA via email ad artsharing.roma@gmail.com oppure whatsapp 338-9409180

 Quota visita guidata 10 euro soci, 12 euro ospiti incluso noleggio radioguide: il ricavato, al netto delle spese vive, sarà devoluto a favore di VivaVittoria. 

Accompagna Penelope Filacchione