Klimt a Roma. Visita guidata alla mostra a Palazzo Braschi

da | Ott 7, 2021 | 0 commenti

Visita guidata il 16 Dicembre alle 18.00, con Penelope

Riprende davvero in bellezza questo anno della cultura: arriva a Roma la mostra dedicata a Gustav Klimt e al suo rapporto con l’Italia.

In mostra sono attese oltre 200 opere tra quelle del maestro della Secessione Viennese e quelle del suo entourage: prestito imporntantissimo è quello della Giuditta 1 (in foto) prestata dall’Österreichische Galerie Belvedere a Vienna.

La Secessione degli artisti viennesi dalla pubblica istituzione dell’impero austro ungarico si verificò nel 1896, capeggiata appunto da Klimt e poi seguito da altri artisti di ogni genere, compresi architetti e musicisti: il punto era una maggiore libertà espressiva, modernità, interdisciplinarità.

Nacque così il bellissimo edificio della Secessione a Vienna, progettato da Otto Wagner, che doveva essere il punto di ritrovo di tutti gli artisti delle diverse discipline (1897-98) e anche la rivista Ver Sacrum, nella quale venivano spiegati gli obiettivi degli artisti: il rinnovamento del mondo al di fuori della costrizione borghese e attraverso la bellezza profonda, vera, sensuale.

Così pochissimi anni dopo anche l’artigianato entro nella Secessione, con una scuola e un’officina – la Wiener Werkstätte che hanno progettato e realizzato oggetti di straordinaria modernità.

Apparentemente la Secessione è una versione austriaca del Liberty (in tedesco Jugendstil), in realtà è molto di più: è stile di vita, è rivoluzione, è sensualità, è provocazione nella Vienna capitale di un impero fondato su rigide regole e comportamenti sociali predefiniti.

La Giuditta è una delle donne sensualissime prodotte dalla Secessione (con Klimt in testa) perché rappresenta un tipo di femminilità che fa paura, volutamente provocante, pericolosa (non a caso Oloferne viene decapitato e lei ne espone la testa senza alcun raccapriccio): sono gli anni della nascita della psicoanalisi, gli anni di Freud a Vienna, gli anni in cui si comincia a esplorare la psiche femminile e si comincia a temerla.

Klimt, di cui noi ammiriamo l’aspetto decorativo, deve molto proprio al sostrato culturale degli austriaci: in particolare alla conoscenza dell’Italia, dei suoi mosaici medievali, della sua oreficeria, dalla quale tutto partì. I suoi risultati estetici, il suo oro, i suoi colori, non sono decorazione, ma una verità dell’arte più vera del vero.

Con lui i suoi due allievi più promettenti, Egon Schiele e Oskar Kokoscka, di cui il primo morto troppo giovane, l’altro vero prosecutore e protagonista delle avanguardie storiche del Novecento.

Altre opere esposte sono la Signora in bianco, Amiche I (Le Sorelle), Amalie Zuckerkandl. Eccezionale il prestito de La sposa della
Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.

 

INFO PRATICHE

Appuntamento ore 17.45 per entrare alle 18.00

Pochi posti disponibili su prenotazione obbligatoria all’indirizzo artsharing.roma@gmail.com oppure via WhatsApp al 338-9409180: la prenotazione risulta convalidata solo al versamento della quota del biglietto secondo le indicazioni che riceverete al momento in cui ci contatterete.

Biglietto intero 14 euro, ridotto (MIC e Over 65) 12 euro, comprensivo di diritti di prenotazione . Previste riduzioni per ragazzi e studenti. Quota visita guidata: 10 euro soci, 12 euro ospiti occasionali compreso noleggio radioguida. Appuntamento 20 minuti prima dell’ingresso.

Ulteriori info per partecipare alle nostre attività si trovano QUI

ATTENZIONE: l’accesso a tutti i luoghi della cultura in Italia è consentito solo nel rispetto delle norme vigenti per il contenimento del Covid19. Il controllo verrà effettuato dal personale del museo: nel caso in cui il visitatore non rispondesse ai requisiti perderà la quota del biglietto e della visita guidata.