Roma sparita e ritrovata. Passeggiata da Monte Ciocci al Borghetto dei Fornaciari.

Visita guidata con Alessandra Negroni il 12 febbraio alle 10.30
Scendendo dalla Balduina per Monte Ciocci ci troviamo, a sorpresa, in un luogo fuori dal tempo: il parco perfettamente recuperato attraversa con i suoi sentieri quella valle dell’Inferno di sinistra fama, dove le memorie del locus inferus romano si intrecciano con l’infernale discesa a Roma dei Lanzichenecchi. Siamo infatti alle spalle della basilica di san Pietro e questa fu la strada che nel 1527 i mercenari tedeschi percorsero per entrare a Roma lasciata la Trionfale. Ancora “infero” fu il luogo dopo Roma Capitale: nel 1870 qui si installarono infatti diciotto fornaci per la produzione dei mattoni con i quali si costruì la città moderna, dove artigiani toscani, marchigiani e umbri lavoravano e cuocevano l’argilla estratta poco lontano, in via della Cava Aurelia e via dell’Argilla. Questi operai vivevano in un quartiere a ridosso delle stesse fornaci, noto come Borghetto dei Fornaciari: per parecchio tempo il Comune di Roma ne pensò la demolizione, poi miracolosamente sventata per l’intervento dei comitati di quartiere e di istituzioni come Italia Nostra.
Qui si intrecciano memorie di Resistenza e di cinema: si raccontano storie di bandiere rosse sulle fornaci il Primo Maggio e di una densità di attività politica in quella che, pare, lo stesso Lenin chiamò “Piccola Russia”. Due targhe ricordano i martiri fornaciari. E poi la desolazione post bellica di Brutti, sporchi e cattivi, quando ormai le fornaci non lavoravano più e il borgo diventava baraccopoli proprio in vista del ponte della ferrovia.
Ora la zona è completamente recuperata: la strada scende da monte Ciocci attraverso un parco ben tenuto, incrocia vecchi edifici della Roma che fu fino borghetto stesso con le case operaie, compresa una delle fornaci per ciò che è stato possibile restaurare. Fino a giungere al moderno centro Commerciale Aura, dove la fornace Veschi – una delle più famose – è stata completamente recuperata ed è diventata segno di un paesaggio che ancora può vivere.
Una bellissima passeggiata tutta in discesa attraverso uno spaccato sorprendente della città proto-industriale e un’aria campagnola nascosta dietro la speculazione edilizia della moderna Via di Valle Aurelia.
NB Il punto di partenza è la fermata FL3 Appiano alla Balduina e si finisce alla fermata metro Valle Aurelia: chi viene in auto può posteggiare, ad esempio, alla Stazione di San Pietro e prendere il trenino in salita fino ad Appiano per due fermate. In alternativa, il centro commerciale Aura ha il proprio posteggio a pagamento e bisogna in ogni caso prendere una fermata di trenino (passaggio ogni 15 minuti circa). L’ideale però è proprio arrivare con la FL3 che attraversa praticamente tutta Roma, comprese le fermate Trastevere e Quattro Venti.
IL LINK AGLI ORARI E LE FERMATE LO TROVATE QUI
INFO PRATICHE
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo artsharing.roma@gmail.com oppure via WhatsApp al 338-9409180
Quota visita guidata: 10 euro soci, 12 euro ospiti occasionali compreso noleggio radioguida.
Ulteriori info per partecipare alle nostre attività si trovano QUI
ATTENZIONE: passeggiata all’aperto, Green pass per età come stabilito per legge.