Visita guidata ‘Philippe Halsman: lampo di genio. Pronti a saltare?’

Ecco perché tutti dovremmo vedere la mostra di Philip Halsman al Museo di Roma in Trastevere
“In una composizione dove dovrebbe esserci tutto ciò che ci si aspetta… sarebbe opportuno eliminare una caratteristica che tutti darebbero per scontata”
Philippe Halsman (lituano naturalizzato statunitense 1906-1979) è un genio, ma la grandezza dei geni è di sapersi spiegare a tutti.
Non ha bisogno di grandi discorsi, quello che sa l’insegna attraverso le immagini e semplici regole, che chiunque potrebbe seguire.
Il ‘nostro’ si formò nell’Europa Surrealista, ma scegliendo da subito una fotografia chiara e nitida, quando andavano di moda il soft e il flou: si fece conoscere come ritrattista e ben presto divenne fotografo per Vogue. I contatti con quel mondo vennero a frutto negli Stati Uniti dove tutti gli artisti e intellettuali si rifugiarono a partire dal 1939 per via delle vicende belliche europee: Halsman arrivò negli USA con l’aiuto di Albert Einstein – che poi fotografò – ed era quanto mai necessario, stanti le origini ebree della sua famiglia.
Incredibilmente, leggendo Halsman non viene in mente che possa aver avuto una vita a dir poco travagliata: ha uno spirito talmente positivo e intelligente da travalicare ogni contingenza storica.
Ma, in particolare, Halsman è passato alla storia per i suoi ritratti davvero spiazzanti di persone famose colte in situazioni insolite: dalla boccaccia ai gesti inattesi, lo scopo per lui era quello di togliere i modelli dalle pose artefatte, liberare la verità dell’individuo sotto la superficie dell’immagine.
Nel 1959 pubblicò un volume intitolato Jump Book: è dello stesso anno in cui immortalò Marilyn Monroe e raccoglie 178 fotografie di celebrità del mondo dello spettacolo e della politica esposte in questa mostra. Quando le vedrete resterete sorpresi, perché vi renderete conto che voi queste foto le avete viste cento volte, ma non sapevate che erano sue: gli scatti di Philippe Halsman sono talmente radicati nel nostro comune patrimonio visivo da essere diventati nostri amici.
Ma il ‘Libro dei salti’ è molto di più: è l’inizio di quella che lui stesso definì jumpology, la sua “scienza del salto” che, con altre sue teorie, raccontò per scritto nel volume Halsman on the Creation of Photographic Ideas del 1961.
Un sorprendente manuale dove, alla fine, ciò che Halsman insegna è la semplicità: quella che tutti perdiamo quando siamo dietro a un obiettivo, sia pure quello del nostro cellulare, perché abbiamo la sensazione che sia la ricercatezza a fare di una fotografia una bella fotografia, mentre in realtà sono la pulizia visiva e la semplicità concettuale. Ci vuole talento, è vero, ci vuole esercizio, ma guardare l’insegnamento di un grandissimo è già parte dell’opera.
Ecco perché non potete perdervi la mostra di Philippe Halsman al Museo di Roma in Trastevere: perché è una delle mostre più vitali, gioiose, comunicative, istruttive e divertenti dell’anno.
INFO PRATICHE
Visita guidata domenica 5 novembre ore 10.30: giornata di ingresso gratuito al museo
Prenotazione obbligatoria entro il 4 novembre ore 18.00: artsharing.roma@gmail.com oppure whatsapp 338-9409180
MASSIMO 15 POSTI DISPONIBILI
Visita guidata 10 euro soci, 12 euro ospiti occasionali, incluse radioguide a noleggio se necessarie.
In mostra con l’artista: in questa occasione presenza straordinaria di Ilaria Di Giustili nella sua veste di fotografa, per un ritratto di gruppo (se vorrete) saltando tutti insieme. Pronti a saltare?
Ulteriori info per partecipare alle nostre attività si trovano QUI
Tutte le nostre attività si svolgono nel rispetto delle norme vigenti per il contenimento del Covid19.