Workshop di Sumi-e, pittura giapponese a inchiostro

Sumi-e con Massimo Gobbi, workshop domenica 12 novembre 2023
“Una caratteristica della pittura sumi è che vi spinge ad ascoltare il ritmo dell’universo, il ritmo del mondo: l’albero, la barca, l’oceano. L’oceano è bianco, ma bisogna avere occhi per vedere, e orecchie per ascoltare il ritmo dell’oceano, il ritmo della barca, il ritmo dell’albero.”
Dainin Katagiri, Monaco buddista (1928-1990)
墨絵 sumi-e significa semplicemente pittura – inchiostro nero, ma contiene tutto: una filosofia derivata dalla contemplazione Zen, che ci porti a guardarci intorno con tranquillità per vedere e ascoltare anche le piccole cose.
La tecnica ha una lunga tradizione che passa dalla Corea, la Cina e infine il Giappone per un viaggio durato secoli. Si usava per dipingere grandi rotoli, piccoli quadretti, per illustrare testi poetici: il disegno non esiste, tutto si basa sul respiro, la concentrazione, la comprensione della forma davanti a sé (si dipinge moltissimo partendo da un soggetto vero come un fiore, un uccello, un ramo) e sull’intensità dell’inchiostro nero che, con il gesto della mano, dà vita a una forma che in qualche modo già esiste dentro di noi.
Massimo Gobbi ha appreso la tecnica della pittura a inchiostro giapponese durante un’esperienza lunga trent’anni. Come spiega in una intervista che trovate QUI:
“Si dipinge con un solo pennello (fude) panciuto e ‘appuntito’ di pelo di capra, inchiostro solido dal nerofumo di pino (sumi), una pietra nera (suzuri) dove scioglierlo con acqua e fogli di carta (washi): si lavora con i cosiddetti ‘quattro tesori’. Poi la passione cerca e trova altre declinazioni in pennelli grandi e piccoli, con peli vari e misti, inchiostri preziosi per fattura ed età, pietre istoriate e carte preziose… ma… Ma in realtà è una tecnica povera. Permette di dipingere qualunque soggetto fiori piante paesaggi persone oggetti astrazioni, con strumenti essenziali. I limiti che pone la sobrietà della tecnica stimolano l’inventiva. L’impossibilità di correggere obbliga a una concentrazione totale. […] Non ci sono errori. L’imperfezione è benvenuta e occorre accettare che i quattro tesori dipingano con noi e talvolta per noi. L’impermanenza è sempre in agguato, è sempre lì a smentire le nostre pretese: s’impara ad accettare la difficoltà, i propri limiti, la non-concentrazione … Il sumi è un nero trasparente: traspare il nostro esserci, l’intensità con cui siamo lì.”
Una formula di una giornata intera per sperimentare una tecnica poetica, alla fine della quale porterete con voi il vostro lavoro finito.
INFO PRATICHE
Il workshop si svolgerà nello spazio di ArtSharing Roma in via Giulio Tarra 64
Quota di partecipazione 120 € inclusi materiali e brunch: per chi non la ha, la tessera associativa e l’assicurazione R.C. sono incluse nella quota e vi permetteranno di accedere ad altre attività della nostra associazione (scadenza 31-12-2023).
Il lavoro finito resta ai partecipanti.
Solo 8 posti disponibili, per i dettagli scrivere ad artsharing.roma@gmail.com oppure WhatsApp 338-9409180
Ulteriori info per partecipare alle nostre attività si trovano QUI
Tutte le nostre attività si svolgono nel rispetto delle norme vigenti per il contenimento del Covid19.